La disbiosi intestinale
Una problematica molto frequente e spesso sottovalutata, legata all’apparato gastrointestinale che si riflette fortemente sulla dieta quotidiana delle persone, è la sindrome da sovracrescita batterica denominata SIBO dall’inglese Small Intestinal Bacterial Overgrowth.
Tale sindrome si verifica quando popolazioni di batteri entrano nell’ultimo tratto dell’intestino tenue (in cui non dovrebbero essere presenti o residenti in basse concentrazioni), e da li iniziano a moltiplicarsi a dismisura alterando il normale equilibrio della popolazione batterica, creando sintomi come diarrea ed irregolarità intestinale, flatulenza, meteorismo, dolore addominale associabili e spesso concomitanti alla sindrome del colon irritabile, ma anche a problematiche genitali quali candidosi persistenti nella donna.
Disbiosi ed alimenti: la correlazione
Quando si verifica questa condizione le persone avvertono un peggioramento dei sintomi quando mangiano alimenti come verdure a foglia larga, spinaci, legumi, castagne, latticini, caffè, carboidrati raffinati ad elevato contenuto di glutine, bevande gasate ed alcolici.
Infatti i pazienti affetti da SIBO, riscontrano una ridotta tolleranza all’eccesso di fibre presente nella dieta ed anche ai latticini, entrambi condizioni transitorie con la risoluzione del problema (eccetto che per il lattosio non vi sia una carenza dell’enzima lattasi).
L’individuazione di tale sindrome è molto importante poiché condiziona in maniera negativa la dieta giornaliera delle persone, che si rivolgono al Nutrizionista non sapendo cosa mangiare, il quale potrebbe rischiare di elaborare diete scarsamente efficaci per la risoluzione dei disturbi correlati se all’oscuro di tale problematica.
Il rischio frequente è quello di ricadere in un circolo di esami inutili per la ricerca di ipotetiche intolleranze alimentari proposte con varie metodiche ad oggi molto costose, poco attendibili, ma soprattutto poco efficaci nella risoluzione della problematica gastrointestinale ed alimentare.
Breath test
L’esame di riferimento per verificare la presenza della SIBO è chiamato Breath Test (test del respiro), in cui la persona deve soffiare in un macchinario dopo aver consumato una soluzione di lattulosio.
Di conseguenza verranno misurate nel tempo le variazioni dei valori di gas idrogeno e metano presenti nell’espirato.
Il Nutrizionista Andrea Del Seppia si avvale di tale esame, per studiare assieme allo Specialista Gastroenterologo che diagnosticherà il test, piani dietetici specifici associati a protocolli di integrazione con fermenti lattici probiotici, per ripristinare il corretto equilibrio della flora batterica intestinale e mirati alla risoluzione dietetica di problematiche gastrointestinali.