Rimini - Dott. Andrea Del Seppia: "ecco come prevenire l'obesità nei bambini"
Intervista al Dott. Andrea Del Seppia, nutrizionista esperto in nutrizione clinica e sportiva presso la Clinica Nuova Ricerca di Rimini.
Questo è un estratto dell'intervista del "Corriere di Romagna" al Nutrizionista Dottor Andrea Del Seppia, esperto in nutrizione clinica e sportiva, sul tema: "I consigli contro l'obesità nei bambini"
RIMINI
Tempo di banchetti con parenti e amici. Cambiano menù e volti ma resta uno scenario ricorrente: gli adulti si addentrano in chiacchiere mentre i piccoli continuano a sgranocchiare snack davanti alla PlayStation. Cosa fare per prevenire l’obesità nei bambini? Ne parliamo con il dottor Andrea Del Seppia Nutrizionista, specializzato in nutrizione clinica e sportiva, presso la Clinica Nuova Ricerca di Rimini.
Cosa fare per prevenire l'obesità nei bambini? Ne abbiamo parlato con il Nutrizionista Dott. Andrea Del Seppia - Rimini
Del Seppia, secondo l’indagine OKkio 2019, in Emilia Romagna, il 19% dei bambini tra gli 8 e i 9 anni era in sovrappeso e il 7% obeso. Una rilevazione dell’Ausl dello stesso anno, parlava di un bambino obeso su 3 nel riminese. La pandemia ha sparigliato questi dati?
«I numeri sono aumentati in senso esponenziale a Rimini e provincia, sia per una maggiore sedentarietà registrata durante i vari lockdown, sia perché anche ad allarme terminato non sono tornati tutti alle abitudini ante Covid. La paura del contagio, ancora diffusa tra i grandi, è ricaduta su figli e nipoti».
A quali rischi per la salute va incontro un bambino obeso?
«Partiamo dal presupposto che la salute di un adulto si costruisce fin dall’infanzia, quindi un bambino obeso può sviluppare problematiche metaboliche, come colesterolo e trigliceridi alti, ma anche problemi al fegato, nonché il rischio d'insorgenza del diabete o dell’ipertensione. Senza dimenticare criticità per la postura, che vanno a incidere su una schiena in fase di sviluppo e sulle articolazioni».
Come si fa a prevenire l'obesità nei più piccoli?
«In primis, occorre formare i genitori ad una cultura alimentare adeguata, in modo che la famiglia non trasferisca, seppur in buona fede o in modo inconsapevole, errori ai propri figli. In secondo luogo è bene rivolgersi a uno specialista che possieda strumenti e conoscenze per elaborare piani dietetici personalizzati: le diete, infatti, devono sempre metter nero su bianco i corretti quantitativi per ogni paziente. Dedicarsi a un’attività sportiva resta il terzo passaggio da coltivare fino all’età adulta. Un’abitudine che rafforza e permette di esser più flessibili a tavola senza particolari rinunce».
Occorre formare i genitori ad una cultura alimentare adeguata e rivolgersi a uno specialista che possieda strumenti e conoscenze per elaborare piani dietetici personalizzati
Quando bisogna rivolgersi a uno specialista?
«Non è sufficiente calcolare l’indice di massa corporea, ossia il rapporto tra il peso e l'altezza, occorre valutare anche la composizione corporea reale della persona. Per farlo, il nutrizionista possiede strumenti che consentono di scomporre il peso. Il numero che leggiamo sulla bilancia è infatti la somma di 4 componenti: grasso, muscoli, liquidi e ossatura. Componenti che vanno scomposte, visto che alcuni hanno un’ossatura più grossa di altri, per bagaglio genetico, o una muscolatura più importante».
Un errore ricorrente?
«Non è un'abitudine corretta pesarsi ogni giorno perché così si notano solo le variazioni di liquidi».
Dai dolciumi alle bibite gassate: quali sono le “calorie a vuoto” da evitare?
«Eccetto nelle persone con particolari condizioni patologiche, non esiste nessun pollice verso, la bussola per orientarsi resta il buon senso unito a un piano dietetico personalizzato».