Più di due mila in carico annuale dal Sistema sanitario. Un trend in crescita, quello dei disturbi alimentari che, inasprito dalla pandemia, vede coinvolti sempre più adolescenti.
Cosa sono i disturbi alimentari?
I disturbi del comportamento alimentare (DCA), quali anoressia, bulimia e binge eating disorder, consistono in disfunzioni del comportamento alimentare e/o in comportamenti finalizzati al controllo del peso corporeo, che danneggiano in modo significativo la salute.
I disturbi dell’alimentazione possono presentarsi in associazione ad altre sfumature psicologiche di carattere patologico, come stati d’ansia e importanti sbalzi d’umore. La salute e il fisico della persona, nella maggior parte dei casi, risultano pericolosamente debilitati, conseguentemente alle abitudini alimentari patologiche. Alcune sfaccettature di questi disturbi comportano:
- privazione o drastica riduzione nell’introduzione di categorie di alimenti, fino al digiuno (anoressia);
- voracità patologica nei confronti del cibo, compensata da fenomeni di vomito auto-indotto (bulimia);
- abbuffate alimentari ripetute e incontrollate, effettuate in tempi relativamente ridotti (binge eating disorder).
I campanelli d’allarme a livello fisico
Fa il punto il Nutrizionista Dott. Andrea Del Seppia, esperto in Nutrizione clinica e sportiva, che lavora in equipe multidisciplinare, con medici e psicologi, nelle principali cliniche d’eccellenza della provincia di Forlì-Cesena e Rimini.
Dott. Del Seppia, quali sono i campanelli d’allarme a livello fisico?
“Dalle variazioni di peso importanti all’ossessione sul proprio fisico che si esplicita nel controllo continuo del peso ma anche delle calorie degli alimenti sfociando, per l’anoressia, nella riduzione progressiva dell’alimentazione o nell’eliminazione di determinate categorie di cibi tabù, come i carboidrati. C’è chi sminuzza il cibo o mangia lentamente oppure mastica e sputa.
Viceversa chi soffre di bulimia consuma grandi quantità di cibo, spesso di nascosto magari passando senza soluzione di continuità tra il dolce e il salato.”
Un’altra particolarità?
I pazienti affetti da questa problematica possono nascondere incarti e involucri degli alimenti sotto al letto o dentro ai cassetti. Oltre al senso di colpa che li caratterizza, si riscontra la tendenza a evitare o ridurre le situazioni conviviali più difficili da controllare.
Al contempo può essere presente vomito autoindotto attraverso diverse modalità. E non basta. Spesso l’interesse per la cucina diventa ossessivo, dedicano ore a trasmissioni tv, ricette e recensioni dei ristoranti.
Altri sintomi di disagio?
La perdita di capelli, il colore grigiastro assunto dalla pelle, oltre a problemi dentali e l’ingrossamento delle ghiandole salivari, fino alla scomparsa delle mestruazioni nelle ragazze quando il dimagrimento degenera in un sottopeso e malnutrizione importante.
Un nutrizionista lavora da solo o procede in equipe?
“Individuato il disturbo del comportamento alimentare, un nutrizionista lavora in sinergia con uno psicologo per cercare di applicare il piano dietetico, con un adattamento calorico più o meno idoneo, ma sempre unito ad un percorso psicoterapeutico che resta imprescindibile.
L’obiettivo del nutrizionista è avvicinare il paziente a quantitativi corretti di cibo nel modo meno stressante possibile. Il protocollo dietetico potrà essere declinato anche con l’inizio di uno sport di gruppo o in solitaria, a seconda dei consigli dello psicologo e relative condizioni clinico nutrizionali. Centrale sarà infine portare il paziente a vedere il cibo come un piacevole mezzo di sostentamento per la vita e non una modalità di gestione delle emozioni”.
I disturbi alimentari coinvolgono più maschi o più femmine?
“Negli ultimi anni è in aumento esponenziale il numero di pazienti maschi. Una vera svolta esacerbata dalla pandemia che ha messo a dura prova i giovani mettendo in discussione le certezze. Tra le cause di un’attenzione ossessiva per l’aspetto fisico segnalo i social network e i canoni di bellezza che impongono, ma anche il bullismo che porta molte vittime a volere cambiare aspetto in tempi strettissimi e non da ultimo certi allenatori sportivi che mettono al centro il peso corporeo e in panchina il buon senso mandando in crisi giovani in un’età già molto complicata.”
In un prossimo articolo la Psicologa Dott.sa Laura Balzani, collaboratrice del Nutrizionista Dott. Andrea Del Seppia, approfondirà la tematica dei disturbi del comportamento alimentare (DCA) dal punto di vista psicologico.